CLASSIFICAZIONE DELLE CICATRICI 1) Cicatrice Matura 2) Cicatrice Immatura
- Definizione
- Colore rosso, talora pruriginosa o dolente, lievemente rilevata, in corso di rimodellamento
- Trattamento
- Molte nel tempo evolvono normalmente e si appiattiscono con
colorazione simile a quella della cute vicina anche se alcune possono
rimanere più chiare o più scure
- Il miglior trattamento in questo caso è la prevenzione
3) Cicatrice Ipertrofica
- Definizione
- Tessuto cicatriziale patologico che non si estende oltre i limiti dell’incisione chirurgica o della ferita
- Causa
- Prolungata o aumentata fase infiammatoria del normale processo di guarigione.
- Aumento nella tensione della ferita
- Epidemiologia e storia naturale
- Più comune in pazienti di stirpe africana
- La tendenza a formare cicatrici ipertrofiche è spesso ereditaria, anche se in modo molto minore rispetto ai cheloidi
- La tendenza a formare cicatrici ipertrofiche diminuisce con l’età,
esattamente come diminuisce con l’età la forza della fase infiammatoria
del processo di guarigione
- Più spesso si formano nelle aree di tensione (es. spalla, regione sternale…)
- Si formano nelle prime settimane dall’intervento chirurgico, e tendono ad aumentare di dimensione per 3-6 mesi
- In genere dopo una fase stazionaria in parte regrediscono
- La maturazione completa richiede fino a 2 anni
- Trattamento
- Iniezioni di cortisone, foglietti di silicone e pressione sono spesso
trattamenti di successo nel ridurre il grado di ipertrofia di una
cicatrice. Possono essere richiesti più di questi trattamenti associati
tra loro
- L’asportazione chirurgica e la risutura (creazione di una nuova
ferita) possono avere successo se le modalità di trattamento non
chirurgiche non hanno funzionato e se la ferita può essere chiusa senza
tensione
4) Cicatrice Cheloidea (o Cheloide)
- Definizione
- Il tessuto cicatriziale patologico che si estende oltre i limiti
dell’incisione chirurgica o della ferita. Può svilupparsi fino a 1 anno
da lesione originaria e NON mostra tendenza a regressione spontanea
- Causa
- Non completamente chiara, ma di sicuro giocano un ruolo fondamentale i fattori di crescita
- I cheloidi infatti contengono elevati livelli di TGF-b, particolare
fattore di crescita presente nella normale cicatrizzazione, che qui
viene espresso invece a livelli molto alti
- Epidemiologia e storia naturale
- Più comune in pazienti di stirpe africana
- La tendenza a formare cheloidi è spesso ereditaria, con carattere dominante
- Sono tipici in alcune sedi come sterno, spala, lobi auricolari e nelle aree di eccessiva tensione
- I cheloidi possono svilupparsi da mesi ad anni dopo un trama, e non tendono a risolversi spontaneamente
- Trattamento
- L’asportazione chirurgica da sola raramente porta ad un successo
- L’iniezione di cortisone può in alcuni casi portare ad una riduzione della dimensione del cheloide
- L’asportazione chirurgica seguita localmente da iniezione di cortisone garantisce una percentuale di successo maggiore
- L’asportazione chirurgica oggi viene seguita in molti casi da una o
più sedute di radioterapia localizzata (in gergo brachiterapia)
- La probabilità di recidiva di un cheloide è alta
PREVENZIONE DELLE CICATRICI PATOLOGICHE
- Scelta della tecnica chirurgica ottimale
- Prevenire delle infezioni
- Attenzione ai pazienti ad alto rischio (anamnesi positiva per cicatrice patologica o chirurgia mammaria o toracica)
- La migliore prevenzione alla cicatrice patologica è la seguente (alla rimozione dei punti di sutura):
- Massaggiare la cicatrice con prodotti specifici (vedi sezione prodotti
consigliati), più volte al giorno, energicamente e nel verso della
cicatrice
- Protezione solare totale sulla cicatrice per almeno 6 mesi (il sole può scurire la cicatrice)
- Gel silicone: da applicare subito dopo la rimozione dei punti per
almeno 3 mesi. Deve restare in sede almeno 12 ore al giorno e se
possibile 24 ore, con 2 lavaggi quotidiani
- Cortisone: solo su indicazione medica e nei casi gravi
VALUTAZIONE DELLE SINGOLE TECNICHE
- CHIRURGIA
- L’asportazione chirurgica è fondamentale ma va associata ad altri
trattamenti (es. fogli di silicone e/o iniezioni di steroidi)
- La sola chirurgia dà recidiva (45-100%)
- L’iniezione di cortisone intralesionale riduce la probabilità di recidiva a meno del 50%
- La radioterapia post operatoria riduce la probabilità di recidiva al 10%
- INIEZIONE CORTICOSTEROIDI
- L’iniezione di cortisone intralesionale è la prima scelta per cheloidi e per cicatrici ipertrofiche
- Recidiva tra 9 e 50%
- Miglior risultato se combinata con altre terapie (es.chirurgia/crioterapia)
- L’iniezione può essere associata a sensazione transitoria di dolore
- Fino al 63% dei pazienti possono avere effetti collaterali del farmaco
cortisonico (atrofia della cute, depigmentazione, telangectasie)
- INUTILI creme contenenti cortisone: l’assorbimento risulta limitato e superficiale
- FOGLI DI SILICONE
- Scelta efficace per cicatrici ipertrofiche e cheloidi
- Film adesivi di gel al silicone puro: miglior risultato
- Olio di silicone: NON efficace
- Medicazioni totalmente occlusive (es. pellicole polietilene): NON efficaci
- Medicazioni semi-occlusive (es. pellicole poliuretano): NON efficaci
- Glicerina e altre sostanze non contenenti silicone: risultati controversi
- Silicone utile nei pazienti pediatrici o nei pazienti che non sopportano dolore dato da altre soluzioni terapeutiche
- PRESSOTERAPIA CON GUAINE SPECIFICHE
- Terapia standard in cicatrici ipertrofiche post-ustione (es. paziente grande ustionato)
- Perché sia efficace deve durare circa 6-12 mesi
- Efficacia è legata alla durata della pressione
- Risultati NON sempre sovrapponibili
- RADIOTERAPIA (RT)
- Indicazione RT: pazienti adulti con cheloidi resistenti ad altri trattamenti
- Da sola, dà risultati controversi con recidiva tra 50-100% (pazienti resistenti)
- Molto utile se associata ad escissione chirurgica del cheloide e ad altre terapie (es. foglio di silicone)
- Segnalazioni aneddotiche di cancerogenesi
- LASER TERAPIA
- Ad oggi la laser terapia è una TECNICA EMERGENTE, in corso di valutazione grazie a numerosi studi internazionali
- CRIOTERAPIA (terapia del freddo)
- Indicazioni molto limitate
- Utilizzo da limitarsi alle cicatrici di dimensioni molto ridotte
- Da sola fa regredire 51-74 % cheloidi e gravi cicatrici da acne dopo 2 o più sedute
- Limiti: ritardo di settimane per ottenere una guarigione completa post applicazione; ipopigmentazione cutanea permanente
- Più rari: iperpigmentazione, atrofia cute, dolore
- EVIDENZE EMERGENTI
- Si sono studiati gli effetti anche di altre sostanze (INTERFERONE, 5-FLUOROURACILE, BLEOMICINA)
- Rimane il fatto comunque che sono necessari ulteriori approfondimenti prima di essere completamente sicuri del loro utilizzo