MASTOPLASTICA ADDITIVA

SCOPO DELL'INTERVENTO

      - Correggere un volume mammario insufficiente, da solo o associato ad una ptosi (caduta verso il basso della mammella)

      Prima di sottoporsi all’intervento di mastoplastica additiva, durante le visite preoperatorie, dovremo discutere insieme di alcuni elementi molto importanti:
      - La vostra visione del torace "ideale"
      - Sulla base di queste informazioni, proverò a suggerirvi un tipo di protesi ed un tipo di volume
      - Che tipo di protesi? (vedi anche la sezione dedicata)
      - Con l'evoluzione del materiale protesico e la diversa consistenza del gel di silicone, a nostra disposizione ci sono diversi tipi di protesi
      - Insieme valuteremo vantaggi di uno o dell’altro tipo di protesi
      - Che volume desiderate
      - Il volume è di solito la scelta più difficile da fare in questo tipo di intervento
      - Il volume ideale è quello che voi desiderate
      - A seconda del vostro desiderio cercheremo insieme di capire la fattibilità della cosa
      - Il mio obiettivo poi, naturalmente, sempre nel rispetto delle vostre richieste, è quello di dare al vostro seno un aspetto naturale rendendo le protesi il più possibile invisibili ed impalpabili
      - Sentitevi libere di chiedere al vostro coniuge/compagno di aiutarvi a scegliere
      - Tuttavia la decisione finale appartiene soltanto a voi: quanto seno volete veramente? Quale volume siete in grado di portare con disinvoltura?
      - Quali sono le vie di accesso? 

      - Ci sono 3 possibili incisioni cutanee (periareolare, al solco mammario, ascellare)
      - Insieme vedremo vantaggi e svantaggi di ogni singola via di accesso
      - Posizione delle protesi

      - Le protesi possono essere posizionate in posizione retroghiandolare (A) o retromuscolare (B)
      - Anche qui vi sono diverse cose di cui discuteremo insieme
    Il supporto alle vostre decisioni che vi posso dare riguarda soprattutto l’aspetto tecnico
      - A seconda del vostro seno vi dirò qual è il volume massimo per mantenere un risultato naturale,o il volume minimo necessario per correggere una lieve ptosi
    Infine ricordo che, una volta deciso insieme il volume della portesi, verranno ordinate sempre anche la dimensione subito sopra e subito sotto, così che il giorno dell'intervento possiate modificare ulteriormente la vostra scelta

Consigli pre operatori

    CONSIGLI GENERALI
      - È imperativo smettere di fumare o almeno ridurre il consumo di tabacco al di sotto delle 5 sigarette al giorno, un mese prima e un mese dopo l'intervento per evitare il rischio di sofferenza della pelle (necrosi cutanea per cattiva vascolarizzazione della stessa a causa del fumo) e di ritardi nella cicatrizzazione
      - Nel vostro interesse, non mentite mai sul vostro consumo effettivo di tabacco
      - Questa raccomandazione è una regola necessaria per operarvi in modo sicuro
      - Nel caso smettere di fumare vi risulti impossibile, chiedere eventualmente informazioni ad un medico specialista del tabacco

      - Sospendere l’assunzione di medicinali contenenti acido acetilsalicilico (es. Alka Seltzer, Ascriptin, Aspirina, Bufferin, Cemerit, Vivin C, ecc), ibuprofene o altri farmaci anti-infiammatori nei 10 giorni precedenti l'intervento
      - Sono tutti farmaci che aumentano il rischio di sanguinamento
      - In caso di assunzione obbligata, informarmi la mattina che entrate in ospedale per sottoporvi all’intervento chirurgico

      IGIENE PERSONALE
      - E’ consigliato fare una doccia la sera prima dell’intervento ed al mattino stesso per limitare il rischio di infezioni nosocomiali. Un sapone antisettico è in grado di ridurre il numero di germi sul vostro corpo prima dell'intervento chirurgico (vedere anche la sezione prodotti consigliati)
      - Come procedere? Bagnare tutto il corpo. Insaponare capelli e cuoio capelluto. Massaggiare delicatamente fino a creare la schiuma. Insistere su ascelle, orecchie, ombelico, le zone genitali, l'ano, le pieghe inguinali e tra le dita dei piedi. Sciacquare abbondantemente
      - Asciugarsi ed indossare dei vestiti puliti
      - Pettinarsi
      - Tagliarsi le unghie
      - Non dimenticate di lavarvi i denti la sera prima dell’intervento ed al mattino stesso
      - Portate con voi in ospedale uno shampoo per il giorno dopo l'intervento chirurgico

      - Non assumere cibi né bevande, a partire dalla mezzanotte
      - Informarmi di qualsiasi eventuale trattamento farmacologico che vi siete dimenticati di dirmi durante la visita o che avete iniziato nel periodo tra l’ultima visita ed il giorno dell’intervento (soprattutto cortisonici, contraccettivi, antipertensivi, cardioattivi, anticoagulanti, ipoglicemizzanti, antibiotici, tranquillanti, sonniferi, eccitanti, ecc)
      - Se siete in sovrappeso, perdere peso prima di un intervento contribuirà a diminuire le complicanze post operatorie
      - Tuttavia, nel mese che precede l'intervento chirurgico, non è consigliato fare una dieta
      - Quello che invece è consigliato, sempre nel mese precedente l’intervento, è alimentarsi seguendo una dieta equilibrata, integrata tutti i giorni da un complesso multivitaminico con ferro
      - Riferitemi qualsiasi episodio infettivo che avete subito nelle ultime settimane (es. tonsilliti, bronchiti, infezioni intestinali, influenza…)
      - Non si eseguirà nessun intervento chirurgico in concomitanza di un episodio infettivo

      PIANIFICAZIONE DOMICILIARE
      - Organizzarsi in modo che qualcuno vi possa dare una mano con le normali attività quotidiane come cucinare, lavare, stirare, pulire, fare shopping…
      - Mettere gli oggetti di uso frequente a portata di mano prima dell’intervento, così da non continuare ad alzarsi o piegarsi per raggiungerli
      - Spostare tutti i tappeti e i cavi elettrici che sono in giro per evitare cadute
      - Assicurarsi di avere una sedia stabile con un cuscino comodo e fisso, uno schienale e meglio anche due braccioli


    COMFORT
      - Acquistare un reggiseno sportivo SENZA FERRETTO come quello indicatovi durante la visita medica (vedere anche la sezione prodotti consigliati)
      - In caso di paziente con rischio aumentato di tromboembolia, vi dirò durante la visita di acquistare calze a compressione graduata per prevenire il rischio di trombosi
      - Dovrete acquistarne un paio prima dell’intervento
      - Le calze compressive saranno indossate in sala operatoria, e poi a casa per 7 giorni
      - Per la degenza in ospedale prendere abiti comodi che si aprono sulla parte anteriore

    FACOLTATIVO MA CONSIGLIABILE ASSUMERE ALCUNI RIMEDI OMEOPATICI
      - I farmaci omeopatici sono ottimi alleati della medicina echirurgia tradizionale.
      - Prima e dopo un intervento chirurgicosi possono assumere più rimedi omeopatici, ognuno con la sua specifica indicazione
      - Per vedere i miei protocolliomeopatici pre e postoperatori, vi rimando al capitolo "Omeopatia e Chirurgia"

    DOCUMENTI DA PORTARE CON SE’ IL GIORNO DELL’INTERVENTO
      Ricordarsi di portare con sé il giorno dell’intervento:
      - Elenco dei medicinali che si assumono tutti i giorni
      - Elenco dei farmaci a cui si è allergici
      - Documenti inerenti al tipo di intervento che si deve affrontare: mammografia e/o ecografia recenti (eseguite negli ultimi 6 mesi)

      Informazioni sull'intervento

      DURATA
        - 1,5 / 2 ore

      ANESTESIA
        - Generale

      RICOVERO IN OSPEDALE
        - 1-2 notti

      DRENAGGI
        - Si, in genere due (uno per mammella)

      INTERVENTO PASSATO DAL SSN
        - NO

      DOLORE
        - Da lieve a moderato (nel caso di mastoplastica additiva con posizionamento di protesi retromuscolare), di solito transitorio e ben controllato con i comuni antidolorifici

      SEGNI E SINTOMI TRANSITORI
        - Gonfiore (edema)
        - Ecchimosi (lividi)
        - Dolore con il movimento (in genere ben controllato con i comuni antidolorifici)
        - Sensazione di tensione cutanea

      RISCHI
        - Infezioni localizzate o generalizzate
        - Emorragia
        - Sieroma
        - Necrosi di pelle, grasso
        - Necrosi parziale/totale del complesso areola-capezzolo
        - Alterata sensibilità del complesso areola-capezzolo
        - Guarigione ritardata delle ferite
        - Contrattura capsulare
        - Necessità di un nuovo di intervento di “ritocco”

      RECUPERO
        - Non bagnare le ferite per 10 giorni circa
        - Ritorno al lavoro: da 2 a 4 settimane
        - Ritorno allo sport: da 4 a 6 settimane
        - La guida può essere ripresa dopo 15-20 giorni
        - Stabilizzazione delle cicatrici: da 6 a 18 mesi

        - Tutti i tempi di recupero così come i tempi di guarigione che vi riporto, si intendono come tempi medi e sempre salvo complicazioni
        - Ogni essere umano è differente così come sono differenti i tempi di reazione e di guarigione di ciascuno di noi: esiste una grande variabilità individuale

        Consigli post operatori

        E 'NORMALE
          - Sensazione di seno teso e dolente
          - Mal di schiena o sensazione di peso sul petto
          - Spesso si fa fatica a riconoscere il proprio torace: lasciate passare almeno 15 giorni!
          - La forma e il volume finale saranno raggiunti dal secondo mese
          - I seni di solito sono gonfi ed ecchimotici (pieni di lividi) i primi giorni
          - I dolori (a volte sotto forma di crampi), diminuiscono verso il 4 ° giorno
          - Sono più leggeri a partire dalla seconda settimana
          - Alcuni movimenti (come il nuotare) anche dopo un mese dall’intervento possono lasciare percepire una sensazione di tensione
          - I capezzoli possono rimanere insensibili per diverse settimane; altre volte invece possono trasmettere invece sensazione di formicolio o una sensazione di bruciore che scompare in poche settimane

        CURA E PRECAUZIONI
          - Seguire attentamente quanto riportato nella lettera di dimissione
          - Appena tornati nella vostra camera, per impedire l’insorgenza di flebiti, attivate la circolazione delle gambe muovendole ogni tanto e dal giorno dopo l’intervento fate qualche passo con l'aiuto di una persona (infermiera o famigliare)
          - Le calze compressive (se prescritte) devono essere indossate in sala operatoria, e, a casa per 7 giorni
          - La doccia è ammessa alla rimozione dei punti (circa in decima giornata dalla dimissione)
          - Fino alla decima giornata dovrete lavarvi a pezzi avendo cura di non bagnare le medicazioni
          - Se per qualsiasi evenienza la medicazione dovesse staccarsi, rimuoverla completamente, disinfettare le ferite con comune disinfettante (quello che avete in casa va benissimo), coprire con garza sterile e con cerotto premedicato
          - A 10 giorni dall’intervento, dopo la visita di controllo che faremo insieme, avrete da me il consenso a fare la doccia
          - Il bagno è consigliabile aspettare a farlo fino a che le croste sono scomparse dalle ferite
          - Riposo per i primi 7 giorni:
          - Evitare lunghe passeggiate, la guida in auto, lo sport, o un eccesso di lavoro (rischio di dolore e gonfiore)
          - Si può tornare al lavoro dopo 10-20 giorni a seconda della vostra attività
          - Per circa un mese, non dormire a pancia in giù, non trasportare carichi pesanti (bambini, casse dell’acqua minerale...)
          - Per evitare un eccesso di attività dopo l'operazione, pianificate prima la gestione delle vostre attività domestiche (casa,pasti, bambini..) e non
          - Per 4-6 settimane non praticare intensa attività sportiva (spostamento potenziale delle protesi)
          - Nei primi sei mesi, svolgere attività ginnico sportiva leggera senza usare macchine e pesi dopo aver chiesto consiglio al proprio chirurgo ed eventualmente averlo messo in contatto con un trainer diplomato
          - Usare il reggiseno per almeno 6 mesi, specie durante attività fisica impegnativa
          - Dopo 2 settimane si può guidare l’auto, eseguire leggeri lavori domestici e attività sessuale
          - Introdurre nell’alimentazione quotidiana frutti e verdure rossi (contenenti antiossidanti naturali), l’aglio e le cipolle, in misura ragionevole, previene la fibrosi; inoltre un adeguato apporto calorico e proteico consentono una rapida guarigione

        COMFORT
          - Si consiglia di indossare un reggiseno SENZA FERRETTO (reggiseno sportivo, tipo Z-Bra), giorno e notte per almeno 1 mese (vedere anche la sezione prodotti consigliati)
          - Esso quando viene indossato deve risultare comodo e della giusta taglia
          - È possibile rimuoverlo per le docce
          - Evitare reggiseno a balconcino con ferretto che può danneggiare la pelle
          - Assumete gli antidolorifici che siete abituati ad assumere senza aspettare che compaia il dolore
          - I farmaci anti-infiammatori devono essere sospesi in caso di bruciori di stomaco
          - Rimossi i punti, massaggiare bene le cicatrici (vedere anche la sezione prodotti consigliati)
          - Proteggere le cicatrici dai raggi UV per almeno 6 mesi (vedere la sezione prodotti consigliati)
          - Idratare il seno con crema idratante (vedere la sezione prodotti consigliati)
          - Nella sezione prodotti consigliati troverete consigli su come eseguire il trucco o camouflage delle cicatrici chirurgiche

        CONSIGLI IN GENERALE, PREVENZIONE
          - Per rallentare l'invecchiamento del seno:
          - Protezione solare UVA-B
          - Evitare il fumo
          - Idratare la pelle quotidianamente con olio per il corpo.
          - Ricordatevi:
          - A tutte le donne: auto palpazione del seno una volta al mese, mammografia ogni anno da 40 anni
          - Cambio protesi in base alle raccomandazioni del costruttore (deve essere discusso con il chirurgo)

        EMERGENZE
          Contattarmi immediatamente se:
          - La febbre supera i 38 ° C
          - Vi è un aumento repentino del volume di un seno
          - Il dolore non scompare con l’assunzione di antidolorifici
          - Aumenta l’arrossamento del seno
          - Il drenaggio di un seno aumenta
          - In caso di dolore ad un polpaccio, se il polpaccio si gonfia, se vi manca il respiro o se insorge un nuovo dolore al petto o alla schiena, potrebbe esserci in atto una flebite

          INTERVENTO DISEGNATO

          MASTOPLASTCA ADDITIVA

          I disegni qui riportati mostrano, in modo molto semplificato e puramente informativo, i vari passaggi dell'intervento chirurgico.

          Le figure sono numerate secondo i tempi dell’intervento.

          Durante la visita medica analizzeremo/abbiamo analizzato in modo approfondito l'intervento chirurgico nelle sue fasi pre, intra e post operatorie.

          Per qualunque dubbio oinformazione, non esitate a contattarmi via mail all'indirizzo info@massimosoresina.it

          LE PROTESI MAMMARIE 

          Le protesi mammarie definitive vengono classificate in base a diverse caratteristiche:

          Tipi di forme dell’impianto

            Anatomica
            - Forma a goccia
            - Danno un aspetto più naturale del seno con minore proiezione al polo superiore del seno e maggiore proiezione al polo inferiore

            Rotonda
            - Rende maggior proiezione ed un aspetto più arrotondato al polo superiore del seno

          Tipo di superficie della protesi 

            Impianti a superficie testurizzata (hanno cioè una superficie ruvida)
            - Possiedono un tasso minore di contrattura capsulare rispetto agli impianti a superficie liscia
            - Impianto meglio fissato alla capsula

            Impianti a superficie lisca
            - Possiedono un tasso maggiore di contrattura capsulare rispetto agli impianti a superficie testurizzata
            - Permette all’impianto di muoversi in modo più naturale
          Contenuto all’interno della protesi
            Soluzione salina
            - Attualmente sono gli impianti più utilizzati negli Stati Uniti
            - Possono rompersi con completo sgonfiamento dell’impianto stesso
            - Un eccessivo riempimento porta a minor rugosità di superficie ma anche rende l’impianto più duro
            - Rischio di sgonfiamento spontaneo: 5% in 5 anni
            Gel di silicone (gel coesivo o gel non coesivo)
            - Impianti più utilizzati in Europa
            - Consistenza più naturale
            - Tempo medio di sostituzione dell’impianto 15-20 anni

          In chirurgia estetica io utilizzo protesi di ultima generazione
            - Sono in genere protesi anatomiche o rotonde, testurizzate, con contenuto a base di gel di silicone altamente coesivo
            - Le protesi che utilizzo sono in genere prodotte dalle seguenti aziende:

          Durata e validità
            - Nel tempo tutte le protesi mammarie si consumano lentamente a causa dell'attrito interno oltre a subire un'alterazione chimica della loro superficie
            - Risulta quindi impossibile che restino perfettamente conservate per tutta la vita: prima o poi dovranno essere sostituite

            - Le protesi mammarie contenenti soluzione salina possono essere mantanute in sede fintanto che non si sgonfiano (in caso di rottura ovviamente; molto più raro è lo svuotamento spontaneo)
            - La loro durata è di solito inferiore a 10 anni
            - Possono sgonfiarsi all'improvviso in un periodo compreso da pochi mesi fino vari anni dopo l'intervento
            - Quando si verifica la rottura di questo tipo di protesi, essa si svuota completamente in poco tempo (circa 10 giorni)
            - Non è assolutamente una situazione d'emergenza, ma la protesi rotta deve essere sostituita nel giro di poco tempo (la protesi svuotata comporta una perdita del risultato cosmetico ed un'asimmetria con l'altro seno)

            - Le protesi mammarie a base di gel di silicone andrebbero sostituite normalmente alla fine del loro periodo di vita che è di circa 10-20 anni, ovviamente salvo complicanze
            - In effetti, il gel di silicone contenuto all'interno della protesi risulta essere, a lungo andare (anni), irritante per i tessuti circostanti e può, nel caso ci fosse una lacerazione della superficie protesica, provocare una reazione infiammatoria a livello della capsula periprotesica con ispessimento della stessa
            - Nei casi più gravi, questa "capsulite adesiva" può portare a deformazione ed indurimento del seno (vedi anche il capitolo dedicato alla contrattura capsulare)
            - Anche a distanza di molto tempo dall'intervento possono poi verificarsi altri tipi di reazioni infiammatorie a seguito della migrazione del silicone nella ghiandola mammaria, nel tessuto muscolare pettorale e nei linfonodi regionali con l'indurimento della parte e la comparsa di masse palpabili (siliconomi)
            - Ecografia e risonanza magnetica sono gli esami richiesti di norma in caso di sospetta rottura di una protesi
            - Esse però non sono sufficientemente affidabili per capire se una protesi è rotta oppure no
            - Alcune volte infatti i radiologi refertano di protesi rotte ma quando si opera il paziente per sostituire l'impianto esso appare perfettamente integro; piuttosto che si sono trovate protesi distrutte con referti radiologici in cui venivano definite perfettamente integre)
            - Quindi l'esame strumentale deve essere sempre affiancato dalla visita clinica prima di poter definire se una protesi risulta essere rotta oppure no

            - Per le protesi mammarie contenenti gel di silicone di "vecchia generazione" (impiantate in Italia prima del 1995) la vita media era di circa 15 anni
            - In linea di massima, dopo questo periodo di tempo, le protesi sono state sostituite
            - Quindi attualmente tutte la pazienti dovrebbero averlo fatto
            - Per le protesi mammarie contenenti gel di silicone di"nuova generazione" (impiantate in Francia dopo il 2001) il periodo di vita medio dovrebbe essere più lungo perché le aziende produttrici utilizzano un processo di costruzione molto più sofisticato ed evoluto (maggiore resistenza degli impianti pur restando morbidi al tatto, gel coesivo che non fuoriesce dalla protesi anche in caso di rottura della capsula periprotesica)
          Attualmente quindi le protesi di ultima generazione possiedono una vita media di circa 20 anni e, per le pazienti, è sufficiente eseguire una visita di controllo dal proprio chirurgo plastico una volta all'anno, portando con sè un'ecografia mammaria

          LA CONTRATTURA CAPSULARE

          Che cos’è la contrattura capsulare?

            - La contrattura capsulare viene spesso definita del tutto impropriamente “rigetto della protesi
            - Ogni volta che viene inserito nel corpo umano un corpo estraneo (come una protesi appunto) esso viene circondato da un sottile tessuto cicatriziale, comunemente definito capsula periprotesica
            - Si tratta di un fatto normale che si verifica sempre con qualsiasi tipo di impianto
            - La capsula si forma attorno a tutte le protesi mammarie, sia quelle inserite in chirurgia estetica che in quelle inserite in chirurgia ricostruttiva
            - Di norma questa capsula rimane sottile e soffice
            - In alcune donne, la capsula tende nel tempo a diventare più spessa e con tendenza alla retrazione.
            - Non è noto con esattezza perché ciò avvenga
            - Non è possibile garantire con certezza se ciò si verificherà oppure no
            - La casula può presentarsi anche a distanza di mesi o anni
            - Il rischio di contrattura capsulare varia in base alla diversità dell’intensità della reazione cicatriziale che differenzia ogni essere umano, in base al tipo di protesi, alla posizione della tasca protesica, ed anche in base al verificarsi o meno di alcune complicanze post operatorie come ematoma o sieroma
            - Le protesi a superficie testurizzata hanno meno probabilità di avere contrattura capsulare rispetto alle protesi a superficie liscia
            - Protesi al di sotto del muscolo pettorale hanno meno probabilità di avere contrattura capsulare rispetto alle protesi posizionate retroghiandolari
            - Nella maggior parte degli studi disponibili la frequenza di contrattura capsulare è compresa tra il 4% ed il 14% per la mastoplastica additiva estetica effettuata per la prima volta
            - Aumenta tra il 15-18% nella ricostruzione mammaria
            - Aumenta fino al 30% in caso di ricostruzione mammaria ed associata radioterapia
            - La contrattura capsulare viene classificata in base alla severità in quattro diversi gradi (classificazione di Baker, famoso chirurgo plastico)
            - Grado I – il seno è morbido (la capsula c’è ma non si vede e non si palpa)
            - Grado II – il seno appare normale ma è piuttosto rigido al tatto (la capsula non si vede ma si palpa)
            - Grado III – il seno è rigido, si riscontra una certa distorsione dovuta alla contrattura e il seno assume la forma arrotondata di una palla (la capsula si vede e si palpa), oppure l’impianto viene spostato dalla sua posizione normale, generalmente verso l’alto
            - Grado IV – è simile al grado III ma la paziente riferisce dolore a causa del progressivo indurimento della capsula
            - Segni di contrattura capsulare severa (solo nei gradi 3 e 4 della classificazione) sono:
            - Modifiche di forma e dimensione della protesi
            - Durezza del seno
            - Dolore e la visibilità della protesi
            - Le contratture capsulari di grado lieve non vengono normalmente trattate
            - Le contratture capsulari di grado 3 e 4 rendono necessaria la sostituzione della protesi mammaria con contemporanea capsulectomia (rimozione chirurgica della capsula periprotesica)
            - Sebbene efficace in una buona percentuale di casi, la correzione chirurgica della contrattura capsulare comporta lo stesso un alto rischio di recidiva (30-50%)